Guido Barbieri, “ mitica” voce di Radio3 ad antiruggine per raccontare, assieme al violoncello di Mario Brunello, una storia che possiede uno stupefacente valore paradigmatico. Protagonista è un violoncellista praghese, che prima di essere deportato nel ghetto di Terezin, per non separarsi dal suo amato violoncello, compie un atto bellissimo e disperato: smonta accuratamente, con infinita cura e pazienza, il suo strumento, lo riduce ad un cumulo di legno e ferro e una volta arrivato nel ghetto, con altrettanta precisa determinazione, inizia il percorso alla rovescia e ricostruisce, pezzo per pezzo il suo violoncello, fino a farlo tornare a vivere. E le corde rotte dopo mesi di silenzio riprendono a suonare. Tra il 1941 e il 1944, Terezin è una fabbrica d’arte che lavora giorno e notte, come in nessun altra città europea: centinaia di concerti, decine di opere liriche, spettacoli teatrali e di cabaret, mostre d’arte, film, riviste, conferenze, lezioni. Una storia da “ascoltare”!
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